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Pubblica amministrazione. Fuga dal posto fisso tra ricambio e nodo Tfs

Il posto fisso nella pubblica amministrazione non piace più. Soltanto nei ministeri si sono persi 40mila dipendenti. I dati del conto annuale del Tesoro indicano che nei Comuni la perdita è stata di oltre 60mila addetti. Molti i concorsi "disertati". Fa il pieno chi paga di più, come Inps e Fisco. Previste 170mila assunzioni l'anno, ma basteranno soltanto per sostituire chi va in pensione. Il rapporto sfata il mito del Mezzogiorno: ci sono più impiegati al Nord. Al Sud nei municipi lavorano 5,34 persone ogni mille abitanti, nel Settentrione sono 5,83. Solo la scuola ha visto crescere le assunzioni e il personale è passato da poco più di un milione a quasi 1,2 milioni di dipendenti. Secondo le stime della Ragioneria, alla fine dello scorso anno, dopo un decennio di "decrescita infelice", per la prima volta il personale pubblico è tornato ad aumentare. Poco meno di 50mila dipendenti in più su un totale di 3,2 milioni. L'età media dei pubblici dipendenti resta vicinissima ai 50 anni. Le assunzioni dopo anni di blocco del turn over sono comunque riprese. Il ministro della Pa Paolo Zangrillo è tornato a confermare che quest'anno, come il prossimo, ci saranno nuove assunzioni, aggiungendo che «il problema è che dopo il "decennio perduto" del pubblico impiego, sostituire solo chi va in pensione non risolverà il problema della carenza degli organici». Mentre proprio chi lascia il lavoro deve affrontare il nodo Tfs, ossia il trattamento di fine servizio.
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