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Se il ministro Zangrillo condivide le bacchettate della Corte dei Conti

No ad aumenti a pioggia, valorizzazione del merito e promozioni decise anche dai dirigenti. Nella ricetta sulla Pubblica amministrazione del futuro che, dopo 18 mesi, il ministro Paolo Zangrillo ha nuovamente illustrato, prima in una intervista al Messaggero e poi in occasione del Forum Pa, troviamo alcuni cliché che da anni accompagnano il mondo della Pa senza che abbiano mai dato vita a particolari rivoluzioni. Di stop agli aumenti a pioggia per i dipendenti pubblici parlava già dieci anni fa l’allora ministra Madia. Così come in questi anni si sono sprecati i dibattiti sulla necessità di rendere attrattiva la Pubblica amministrazione per i giovani.
Tra l’altro il confronto si inserisce proprio nelle ore in cui la Corte dei Conti ha bocciato il sistema di valutazione adottato per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali (i ministeri) nel periodo 2020-2022. La magistratura contabile, infatti, ha ritenuto che la valutazione del lavoro degli impiegati pubblici è “poco efficace” ed è “stata troppo generosa”, con “l’appiattimento verso l’alto delle valutazioni del personale” e “la conseguente attribuzione di premialità senza adeguati presupposti meritocratici”.
Fonte: Policy Maker
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